Novembre 16, 2017

Italia Solare

Italia Solare e la SEN, tra dubbi e perplessità

Italia Solare e la SEN, tra dubbi e perplessità

Italia Solare accoglie con sentimenti contrastanti e qualche critica la pubblicazione del documento finale della Strategia Energetica Nazionale.

Italia Solare accoglie con sentimenti contrastanti e qualche critica la pubblicazione del documento finale della Strategia Energetica Nazionale. L’associazione nutre infatti forti perplessità sul focus verso il gas.

Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare
Puntare sulla metanizzazione della Sardegna sui rigassificatori e sui gasdotti rappresenta una scelta sbagliata e anacronistica che porterà alle solite ricadute sulla collettività a cui si chiederà di farsi carico di costi relativi a scelte sbagliate.

Nonostante questo l’associazione apprezza il riconoscimento dato al fotovoltaico come fonte energetica in grado di dare un contributo molto significativo alla copertura energetica del paese da oggi al 2030 con un obiettivo di 73 TWh.

Rocco Viscontini
Un obiettivo così importante significa da un lato impegnarsi per difendere i 22 TWh attuali da fotovoltaico, che invece rischiano di ridursi a causa dell’errata concezione del sistema sanzionatorio applicato dal GSE, e dall’altro lato realizzare un quadro normativo che finalmente consenta al fotovoltaico di tornare a crescere. Abbiamo già preparato le nostre proposte e il 30 novembre a Roma durante il nostro Forum le presenteremo ai Parlamentari.

Secondo i calcoli dell’associazione, per poter disporre di ulteriori 50 TWh occorre installare in 13 anni circa 40 GWp di nuovi impianti fotovoltaici, ovvero una media di 3.100 MWp di nuovi impianti all’anno. Questo vuol dire praticamente decuplicare l’installato annuale attuale che negli ultimi 3 anni si aggira intorno ai 300 MWp.

Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare
L’obiettivo degli ulteriori 50 TWh è facilmente raggiungibile a condizione che si approvino i Sistemi di Distribuzione Chiusi e che si riveda in maniera sostanziale la riforma delle tariffe elettriche domestiche.
…Non si può parlare di oltre 3000 MWp/anno di fotovoltaico e poi dare seguito a una riforma tariffaria che dimezza il tempo di ritorno degli investimenti nel fotovoltaico. Italia Solare chiede la riapertura di un tavolo di lavoro sulla riforma delle tariffe perché sia sviluppata in primis proprio per agevolare l’installazione della potenza fotovoltaica che serve per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni, ora ancora più sfidanti di prima.

Ricordiamo che i Sistemi di Distribuzione Chiusi sono già stati bocciati dall’attuale governo. Qualora fossero approvati si potrebbe allargare il perimetro di utilizzo dell’energia fotovoltaica in modo che si possano realizzare reti locali molto efficienti sia in ambito industriale che residenziale, aumentando quindi la convenienza del fotovoltaico, accumulo incluso.
Inoltre, come noto, la riforma delle tariffe elettriche domestiche riduce la convenienza degli impianti fotovoltaici e degli interventi di efficienza energetica. La richiesta dell’Autorità di posticipare al 2019 la finalizzazione del nuovo sistema tariffario con la precisazione che comporta un significativo aumento nelle bollette di ben 22 milioni di famiglie, è la dimostrazione che, come ha sempre sostenuto Italia Solare, si tratta di una riforma sbagliata.

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