Maggio 23, 2014

Francesco Ferrari

Vodafone, intervista a Marco Canesi, M2M SM Manager per Italia e Turchia

EnergMagazine intervista Marco Canesi, M2M Sales & Marketing Manager per l’Italia e la Turchia di Vodafone. Con lui analizziamo gli scenari e i trend che riguardano il mondo degli impianti a energia rinnovabile e i sistemi di monitoraggio e controllo.

EnergMagazine intervista Marco Canesi, M2M Sales & Marketing Manager per l’Italia e la Turchia di Vodafone. Con lui analizziamo gli scenari e i trend che riguardano il mondo degli impianti a energia rinnovabile e i sistemi di monitoraggio e controllo.

EM: Quali sono i trend principali e gli sviluppi degli impianti ad energia rinnovabile? Che tipo di opportunità e di offerte commerciali sono in fase di sviluppo?

Marco Canesi: Ad oggi, la componente legata alla generazione di energia rinnovabile è completamente diversa da quella relativa ai convenzionali gestori delle reti di produzione di energia e di chi si occupa della gestione della rete a 360°. La tematica principale riguarda la disponibilità di una fonte di produzione di energia rinnovabile che non è predicibile, se non in minima parte, se non attraverso le previsioni metereologiche, non sempre rispettate. Questo vale sia per la parte solare sia per la parte eolica.
Di fatto ci sono due punti di vista. Prima di tutto i gestori delle reti, che hanno l’interesse di conoscere qual è la produzione, quant’è l’energia che viene immessa nelle loro reti e di conseguenza se si possono verificare dei sovraccarichi o sovratensioni o se devono reindirizzare in aree diverse. E questo è il tema generale che riguarda le smart grid. Una seconda analisi riguarda le aziende che installano e mantengono gli impianti e questa è un’altra area di particolare interesse, dove vediamo un grande fermento.
La prima area, essendo collegata con il tema delle smart grid, abbraccia tematiche di connessione generale, legate alla generazione e alla distribuzione. In questo comparto, le energie rinnovabili sono presenti già da diverso tempo e stanno dando un impulso ulteriore, soprattutto in termini di telecontrollo e telegestione.
Quello che vediamo, come società, e con le aziende con cui collaboriamo, è la forte richiesta di “teleconnetere” e di “telegestire” determinati punti. Questo è un tema che sta evolvendo rapidamente: ci sono determinati punti che sono gestiti tramite linea fissa e sono i grossi impianti di generazione o i grossi snodi. In questo caso la linea fissa è preferita per due motivi: l’affidabilità e l’assoluta certezza di funzionamento, mentre il secondo riguarda la latenza del segnale, che determina i tempi di risposta e la reattività nella ricezione delle informazioni, un parametro determinante per poter interagire rapidamente con gli eventi in corso. In merito ai tempi di risposta e alla latenza, stiamo adottando forse la tecnologia più innovativa che abbiamo !lato copertura!.

Con LTE, Vodafone sta investendo molto e investirà molto di più nel futuro, per garantire una copertura quanto più possibile capillare.
Quello che a volte ci viene richiesto è di predisporre dei backup tramite rete mobile, ovviamente la rete mobile prevede meno costi e meno investimenti e in più può aumentare l’affidabilità. Per qualsiasi motivo la rete fissa dovesse venire a mancare, avere a disposizione un sistema ridondante abilitato su un’altra infrastruttura porta i suoi vantaggi.
Il fatto di avere un canale molto efficiente è fondamentale per poter interagire e rispondere molto velocemente. Quindi LTE va a indirizzare e risolvere queste tematiche, puntando sull’elevata velocità e sui tempi di risposta contenuti.
Questo vale anche per i punti periferici: smart grid, gestione della rete, generazione di energia, reindirizzamento di quelli che sono i flussi e il monitoraggio dei punti di produzione periferici, posti in luoghi non facilmente raggiungibili e infrastrutturabili. È il caso delle pale eoliche piuttosto che dei campi solari, frangenti in cui la connettività mobile è fondamentale per non sovraccaricare di costi l’intera struttura. Ci sono quindi molti casi di implementazione di reti mobili per la gestione e telecontrollo, non solo per i casi di gestione dei flussi di energia prodotta e generata, ma anche per la sicurezza.
Per quanto riguarda gli impianti domestici, abbiamo evidenziato priorità differenti, a partire dalla necessità di riuscire a monitorare quanto sta producendo il mio piccolo impianto solare, quando posso avere bisogno di manutenzione e quanto sia realmente efficiente la struttura. In questo senso, esistono società che stanno gestendo l’implementazione dei pannelli solari sui tetti in modalità in service. È l’azienda che installa l’impianto solare ad essere remunerata in base a quanta energia viene prodotta, anche in funzione degli incentivi in atto. Per queste società sono fondamentali una serie di parametri, dall’orientamento del tetto all’insolazione in un dato periodo, al valore medio di irraggiamento sul tetto. Si capisce come, da un corretto monitoraggio, deriva la reale remunerazione delle stesse società.
L’approccio machine-to-machine è fondamentale, questi impianti nascono già con una connettività a bordo e prevedono una parte di connessioni per poter garantire questo tipo di monitoraggio, in modo costante e continuo.

EM:A proposito di connettività a bordo, fino a che punto si spingeranno nel futuro la granularità delle comunicazioni all’interno di questo tipo di prodotti? Come vedete l’integrazione della comunicazione con dispositivi quali gli inverter di ultima generazione nel futuro?

Marco Canesi: Non sempre siamo coinvolti nella progettazione di questi sistemi e impianti, generalmente quello che ci riguarda è la richiesta di monitoraggio di queste infrastrutture. Successivamente i dati sono trasmessi verso una centralina a corto raggio e ancora verso un sistema di ritrasmissione verso la nostra rete, il tutto adottando un modem integrato nell’impianto stesso.

EM:Quanto si sta diffondendo questo tipo di comunicazione in ambito residenziale?

Marco Canesi: Per quanto abbiamo visto, si tratta di una necessità maggiore sugli impianti industriali. Di fatto, in ambito residenziale l’utente finale non decide singolarmente i componenti dell’impianto, pertanto difficilmente si occupa direttamente ma passa attraverso una società specializzata. Diversamente, chi richiede un sistema di monitoraggio e controllo sono le aziende che gestiscono migliaia di piccoli impianti di generazione e che hanno la necessità di controllarne la produzione, perché fanno dell’operatività dei singoli impianti la loro ragion d’essere.

EM:Quale sarà l’evoluzione dei sistemi di comunicazione, sia verso gli impianti domestici, in relazione alle tariffe energetiche e all’introduzione delle nuove generazioni di elettromestici, sia verso i sistemi di telecontrollo?

Marco Canesi: Per quanto riguarda gli impianti di storage dell’energia, attualmente non possiamo parlare di un’ampia diffusione, tuttavia la possibilità, per esempio, di avviare il condizionatore quando si verifica una sovrapproduzione di energia, costituisce un aspetto interessante. Di fatto, però, questa tipologia di impianti domotici rappresenta ancora una parte sperimentale e scarsamente distribuita in ambienti residenziali. In questo senso, Vodafone fa parte nel Consorzio Energia at Home, proprio nell’ottica di andare ad analizzare quelli che sono i comportamenti dei vari apparecchi che ci sono all’interno della casa anche dal punto di vista dell’energia elettrica. Osservando il mercato attuale è possibile osservare come le soluzioni siano in una fase sperimentale / preindustriale.

EM:Che opportunità vedete, nel breve periodo, per le implementazioni legate agli impianti di energia rinnovabile sulla vostra rete?

Marco Canesi: Nel breve periodo le implementazioni principali sono state correlate alle società di distribuzione delle reti e alle società commerciali. Identifichiamo queste due aree principali per l’utilizzo delle reti machine-to-machine, anche se sappiamo che in Italia, rispetto agli altri Paesi, siamo in una condizione favorevole dal punto di vista dell’adozione dei sistemi per lo smart metering, ormai disponibili ovunque. In questi contesti la comunicazione è cruciale, come in buona parte di quelle che sono le implementazioni machine-to-machine. Si adottano soluzioni di comunicazione tramite rete mobile o rete fissa, con prevalenza per le reti mobile, infrastruttura in grado di ridurre i costi di setup e operativi. In generale, avere a disposizione gli strumenti opportuni per riuscire a controllare la parte di telecomunicazione è fondamentale per il successo di questa implementazione.

EM:Quali sono le soluzioni commerciali che state proponendo?
Marco Canesi: Stiamo promuovendo la nostra soluzione machine-to-machine che consente, non solo di avere SIM con piani tariffari definiti sulle tipologie di utilizzo, ma soprattutto offre uno strumento di controllo attivo e proattivo per la gestione della rete di telecomunicazione. Ciò permette di monitorare continuamente gli apparati e di rilevare tempestivamente eventuali problemi. Nel dettaglio, i sistemi sono costituiti da un modem e una SIM dedicata. Ciò ci consente di rendere sempre più fruibile l’infrastruttura e di aumentare il livello di affidabilità generale. Allertare i nostri clienti in modo proattivo, nel caso in cui la telecomunicazione non stia funzionando, e poter segnalare quali siano i motivi per cui non sta operando a dovere, sono tasselli fondamentali dell’esperienza che proponiamo. Essere in grado di discriminare le differenti problematiche nel modo più efficiente possibile consente infatti di ridurre i costi indotti di gestione e manutenzione.

EM:Su quali progetti state lavorando?

Marco Canesi: Il mondo machine-to-machine è molto ampio, stiamo lavorando in molte aree e su diversi scenari. Un’area particolarmente “calda” riguarda la telegestione per aree affini e il telecontrollo dei punti di distribuzione del gas, come prescritto dalla regolamentazione e dalle normative che sono appena state varate.
Di fatto tutti le compagnie distributrici si stanno attrezzando per telecontrollare quelli che sono i loro punti di distribuzione. Si parte dai grossi calibri, per arrivare ad allacciare, da quest’anno, anche i contatori domestici. La delibera di riferimento è uscita nel mese di dicembre 2013 e impone a tutte le società di distribuzione, che già avevano degli obblighi di allacciamento dei grossi contatori, con calibri da G20, G30 a G40, di allacciare anche i contatori domestici G4 e G6. Il 3% di questi contatori dovrà essere coperto entro quest’anno e sarà dotato di un sistema di telegestione e telecontrollo. Nel complesso, le installazioni sono circa 20 milioni in Italia e, anche il 3%, indica numeri significativi, e sottolinea come quest’area sia estremamente interessante e pronta a evolversi.

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