Agosto 22, 2014

Daniele Preda

Il fotovoltaico, integrazione ed efficienza

La piattaforma fotovoltaica rappresenta oggi un valido sussidio per la produzione di energia pulita in differenti contesti, dal settore residenziale a quello commerciale e industriale.

La piattaforma fotovoltaica rappresenta oggi un valido sussidio per la produzione di energia pulita in differenti contesti, dal settore residenziale a quello commerciale e industriale.

Il settore, che si è fortemente sviluppato negli scorsi anni grazie agli incentivi statali del Conto Energia, sta passando, in questo periodo di crisi, un momento di difficoltà, anche se non mancano le opportunità di crescita e sviluppo.
Dotare un edificio di un impianto fotovoltaico è diventato relativamente semplice ed economico e in pochi anni si può ammortizzare l’investimento, sia grazie al risparmio sull’acquisto di energia elettrica (autoconsumo), sia grazie all’attuale possibilità per alcuni soggetti (i privati) di sfruttare detrazioni fiscali del 50% sui costi dell’impianto. La normativa attuale favorisce i piccoli impianti realizzati sui tetti degli edifici, ma esistono, ovviamene, molte altre possibilità per installare un impianto fotovoltaico. La buona notizia è che finalmente i piccoli impianti possono operare in grid parity, cioè con un costo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, in questo caso il fotovoltaico, uguale a quello dell’energia prodotta partendo da fonti tradizionale (combustibili fossili).
In queste condizioni, la realizzazione di piccoli impianti per edifici anche di tipo commerciale diventa ancora più interessante. Per i prezzi, mediamente oggi occorrono circa 2.200 Euro (compresa l’IVA) per ogni kW installato, ma molto dipende però dai materiali scelti per l’impianto, dalle sue dimensioni e
da dove è collocato. Anche i tempi di ammortamento dipendono da diversi fattori, come per esempio la dislocazione geografica (c’è un discreta differenza di irraggiamento solare fra le aree del Sud Italia e quelle del Nord) oppure dagli incentivi statali.

Disponendo di un impianto fotovoltaico risulta oggi particolarmente vantaggioso integrarlo con altre strutture efficienti, per massimizzare la produzione energetica a tutte le ore. È il caso dei sistemi di accumulo, che oggi si stanno diffondendo con una certa lentezza, soprattutto nel comparto residenziale. Ad oggi, numerosi produttori di inverter rendono disponibili unità compatibili con batterie esterne proprietarie o di terze parti, per garantire una maggiore facilità di installazione in futuro. Molti nomi importanti del panorama delle rinnovabili credono nei sistemi di accumulo energetico e, per il prossimo futuro, si prevede una crescita del mercato molto marcata. Poter accumulare energia significa massimizzare la produzione giornaliera, per utilizzare l’elettricità in eccesso per l’uso serale e notturno. Tipicamente, in uno schema di autoconsumo domestico, con gestione dei carichi, è possibile incrementare il consumo di energia autoprodotta dal 30% sino all’50%.
Analogamente aggiornare i proprio impianti di riscaldamento con sistemi di condizionamento elettrici e rinnovare il comparto di illuminazione con nuove lampade a LED consentono di ridurre i consumi e trarre il massimo beneficio da un impianto fotovoltaico.

Di fatto, a distanza di molti mesi dalla fine del Conto Energia e in presenza di sgravi fiscali tramite detrazioni IRPEF del 50% e del 65%, per poter usufruire al massimo dei benefici delle rinnovabili è bene valutare l’integrazione tra più tipologie di sistemi, per l’approvvigionamento di energia elettrica, per la produzione di calore, acqua calda, per l’accumulo e l’illuminazione a basso consumo.
Oggi più che mai, la vera sfida, così come viene interpretate dai differenti player di mercato, riguarda l’integrazione tra le fonti di alimentazione sostenibile. Questo consente di massimizzare l’autoconsumo, riducendo la richiesta di energia dalla rete e ottimizzando la resa del proprio impianto fotovoltaico. In prospettiva, l’obiettivo è quello di creare vere e proprie “isole”, in grado di produrre l’energia necessaria per il funzionamento e persino capaci di generarne in eccesso, per la fornitura verso le reti intelligenti di domani, le smart grid.

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