Febbraio 17, 2017

Italia Solare

Certificati Bianchi e riforma delle tariffe elettriche

Certificati Bianchi e riforma delle tariffe elettriche

Italia Solare rappresenta i proprietari di impianti e gli operatori della filiera, tra gli obiettivi dell’associazione, la promozione di politiche e normative a pro solare.

Italia Solare rappresenta i proprietari di impianti e gli operatori della filiera, tra gli obiettivi dell’associazione, la promozione di politiche e normative a pro solare.
Italia Solare si propone come riferimento nazionale e internazionale per lo sviluppo sostenibile e l’indipendenza energetica basata sull’utilizzo di fonti energetiche pulite con particolare riferimento al solare fotovoltaico.

Nel settore dell’energia sono state adottate durante gli ultimi mesi una serie di misure, alcune già efficaci ed altre in via di preparazione, che hanno l’effetto diretto o indiretto di:
– aumentare i costi energetici per le fasce più marginali della popolazione;
– rafforzare il sistema di generazione centralizzato basato sulle fonti fossili;
– bloccare lo sviluppo della generazione distribuita di elettricità da fonti rinnovabili finalizzata all’autoconsumo.

Riforma tariffe elettriche – La misura che causa maggiormente tali effetti è la riforma della struttura degli oneri della bolletta domestica, con la quale le tariffe di distribuzione domestiche non sono più correlate al consumo di energia, ma stabilite in misura fissa sulla base della potenza impegnata. In particolare gli effetti di tale riforma sono:
– aumento della bolletta elettrica per la grande maggioranza delle famiglie italiane e in particolare per le famiglie monoreddito e meno numerose, dove già vi è un maggiore rischio di marginalizzazione e degrado a causa della mancanza di solidarietà familiare;
– dimezzamento del valore commerciale di qualsiasi intervento di risparmio energetico, nonché della produzione dell’energia elettrica per autoconsumo da fotovoltaico per gli utenti che consumano più di 2.700 kWh l’anno di elettricità (cioè praticamente i soli utenti interessati all’acquisto di un impianto fotovoltaico).

In riferimento alla componente della bolletta che riguarda le tariffe di rete, si consideri che il valore commerciale dell’energia auto-consumata sopra i 2700 kWh è passato da 67 euro a MWh (D2) e 40 euro a MWH (D3), a 7 euro a MWh.

Con questa impostazione, la revisione della struttura tariffaria trasferisce di fatto le risorse prelevate dai cittadini, ai distributori di energia elettrica, ai gestori delle reti di trasmissione e ai produttori di energia da fonte termoelettrica che si avvantaggiano delle tariffe fisse che stimolano un maggiore consumo di energia prelevata dalle reti.
La normativa viene giustificata con l’esigenza di incentivare le pompe di calore elettriche, ma se così fosse stato si sarebbe potuta semplicemente meglio strutturare la attuale tariffa speciale per le pompe di calore. Oppure semplicemente mantenere l’obbligo di installare dal 1° gennaio 2017 pompe di calore nei nuovi edifici, che è stato invece (ad evidenza che le pompe di calore non sono una priorità) eliminato dal Governo con l’articolo 12, comma 2, del decreto-legge n. 244 del 2016, cosiddetto “Milleproroghe”.

Linee guida sui Certificati Bianchi – La proposta contenuta nella bozza delle Linee guida sui certificati bianchi, in via di approvazione, limita significativamente la possibilità per gli utenti domestici di ottenere incentivazioni agli interventi di risparmio energetico, in quanto:
a) al fine di valutare i risparmi energetici da incentivare non si considera la media di quanto installato nel mercato, ma gli standard di mercato dei prodotti nuovi che si andrebbero a installare, eliminando la possibilità di ottenere l’incentivo, in tutti quei casi in cui il consumatore decida di passare da vecchie tecnologie a nuovi prodotti con standard migliori rispetto alla media dell’installato, ma non rispetto alla media del nuovo (la definizione di “consumo di baseline” e “consumo di riferimento” all’articolo 1, lettere b) e c). L’acquisto di un nuovo elettrodomestico più efficiente non viene dunque ad essere incentivato, a meno che tale elettrodomestico non sia significativamente più efficiente della media di tali elettrodomestici nuovi;
b) non considera fra gli interventi di efficienza energetica incentivabili, l’autoconsumo di energia elettrica prodotta in loco da fonti rinnovabili, che è invece da ritenersi tale, anche secondo i più recenti orientamenti della Commissione europea (articolo 7, comma 2, del documento 2016/0376 della Commissione europea “Proposal for a directive of the European Parliament and of the Council amending Directive 2012/27/EU on energy efficiency”).

Entrambi tali documenti, infatti, peggiorano pesantemente i presupposti di condizioni di convenienza economica minimali necessari per consentire l’installazione di impianti di autoconsumo di energia elettrica a uso domestico, che vanno invece incentivati e garantiti secondo i principi comunitari.

Secondo Italia Solare si rende necessaria una urgente revisione sia della riforma tariffaria domestica approvata con la Delibera 782/2016 dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, che delle Linee Guida per i Certificati Bianchi in fase di approvazione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico.

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